PORTE APERTE ALLO STUDIO di Raffaella Busdon
lunedì 14 dicembre dalle ore18.00 in via Duca d’Aosta n 6.
Raffaella Busdon aprirà agli amici il suo studio, per raccontarsi e raccontare le realizzazioni dell’anno che sta per chiudersi, fra cui alcune recentissime, successive alla bella mostra “Innesti” di quest’estate a Muggia.
La serata sarà curata e realizzata con la collaborazione di Luigi Marrocchi della Bottega dell’immagine Trieste. Un’ottima occasione per passare due ore nel luogo dove prendono vita le opere di un’artista molto apprezzata e davvero notevole per estro e vena artistica.
Si prega di confermare la partecipazione via email : raffaellabusdon@virgilio.it o telefonicamente al numero 338 4890438
Luigi Marrocchi: “Non so se anche a voi entrare nello studio di un artista dà una sensazione come di mancanza di rispetto, di indiscrezione. Avvicinarsi all’anima di un artista può mettere soggezione. Al contrario, entro sempre volentieri nello studio di Raffaella Busdon, che ho il piacere e l’onore di conoscere da qualche anno. Diplomata all’accademia di Belle Arti di Venezia, ritrattista d’eccellenza, Raffaella declina la propria arte ormai attraverso personali percorsi inediti ed originali, con una propria impronta ben riconoscibile, quel graffio del tratto – come della calda voce – che dà grande forza al suo gesto, sia esso una pennellata, un collage, la realizzazione di oggetti inventati o la sovrapposizione in trasparenza di strati di immagini manipolate secondo una precisa volontà ed un’impercepibile tecnica artistica. Lo studio di Raffaella Busdon è un luogo tra il concreto e il magico: la concretezza è data dall’estro vulcanico e tenace di Raffaella, sempre presa da sperimentazioni e mai spaventata dall’idea di ricominciare da zero, dalla varietà dei materiali nobili e meno nobili, sedimentati in ogni dove; la magia è data da una visione potente ed immanente della vita, una vitalità positiva che buca anche le opere più scure e dona loro un apparentemente impossibile dinamismo. Raffaella gioca a provocarci, staremmo ore a contemplare le sue opere, che già ci confortano anche se ancora ne stiamo cercando un significato su misura per noi.”