VISITA ALLE MOSTRE

TRENTO, ROVERETO, POSSAGNO E ALTIVOLE

Sabato 26 e domenica 27 agosto

“Dal Neoclassico all’arte contemporanea al ritorno all’ordine”

 

 VISITA ALLE MOSTRE:

“Legno | Lën | Holz – Un itinerario nella scultura contemporanea”

Alla Galleria Civica di Trento la prima mostra italiana dedicata alla scultura lignea contemporanea.

Forte di una storia secolare e della crescente attenzione di pubblico e critica, la scultura in legno occupa una posizione indipendente e originale nel panorama dell’arte contemporanea.

In quest’ambito si distingue il lavoro degli artisti attivi in Val Gardena, nel cuore dell’area dolomitica: una scuola che per quantità e qualità degli interpreti non ha pari in Europa. Qui, grazie all’opera di alcuni artisti dotati di genio e capacità di innovazione, questa ricca tradizione ha conosciuto un’inaspettata evoluzione verso i linguaggi della contemporaneità, percorrendo nuove traiettorie di ricerca estetica e formale. Concepita come un itinerario tra le opere legate al tema del corpo umano, Legno | Lën | Holz espone una selezione di oltre quaranta sculture di Livio Conta, Giorgio Conta, Fabiano de Martin Topranin, Aron Demetz, Gehard Demetz, Peter Demetz, Arnold Holzknecht, Walter Moroder, Herman Josef Runggaldier, Andreas Senoner, Peter Senoner, Matthias Sieff, Adolf Vallazza, Willy Verginer e Bruno Walpoth.

 

“Un’eterna bellezza – Il canone classico nell’arte italiana del primo Novecento”

Arriva al Mart di Rovereto la grande e attesa mostra dedicata a uno dei momenti più ricchi dell’arte italiana del Novecento. In collaborazione con Fundación MAPFRE, Madrid.

Dopo la devastazione del Primo Conflitto Mondiale, nel clima europeo del ritorno all’ordine, si affermano ricerche e movimenti che recuperano temi e soluzioni formali della tradizione artistica. I soggetti allegorici, il ritratto, la figura, il paesaggio e la natura morta sono interpretati secondo un nuovo linguaggio che declina in chiave moderna i valori dell’arte antica e rinascimentale. In questo contesto si consolida l’importanza della conoscenza tecnica intesa come strumento di restituzione e trasfigurazione del reale, alla ricerca di una dimensione trasognata e senza tempo.

La mostra propone un percorso tra le opere dei maestri dell’arte italiana che guardano al passato e al canone classico come fonti di ispirazione. Il percorso espositivo è articolato in sette sezioni: Metafisica del tempo e dello spazio; Evocazioni dell’antico; Paesaggi; Poesia degli oggetti; Ritorno alla figura. Il ritratto; Il nudo come modello; Le stagioni della vita. In mostra oltre cento opere di alcuni tra i più significativi protagonisti dell’arte italiana: Carrà, Casorati, de Chirico, de Pisis, Savino, Severini, Sironi, ma anche Bucci, Cagnaccio, Donghi, Dudreville, Funi, Malerba, Martini, Marussig, Oppi e Wildt.

 

“Gipsoteca canoviana”

La gipsoteca di Possagno raccoglie i modelli in gesso delle sculture di Antonio Canova; venne realizzata su progetto del fratello, il vescovo Sartori Canova, tra il 1834 e il 1844, il quale volle che l’esposizione riproponesse la disposizione che le opere avevano all’interno dell’atelier romano dell’artista. Notevole l’ampliamento attuato nel 1957 ad opera dell’architetto veneziano Carlo Scarpa, il quale affrontò il problema della luminosità: le sculture essendo in gesso, materiale amorfo, necessitavano infatti di una luce adeguata. Questo nuovo spazio, ricco della luce solare che piove dall’alto, è ammirato ogni anno da migliaia di visitatori.

La raccolta delle centinaia di gessi testimonia la complessità metodologica e tecnica del lavoro di Canova: le statue canoviane infatti non nascevano mai dalla lavorazione diretta e intuitiva del marmo, ma dopo un metodico studio, dal disegno all’argilla, dal gesso al marmo. Il modello in gesso, in particolare, veniva realizzato con una colata in un calco ricavato dalla precedente opera in argilla; nel gesso venivano dalla precedente opera in argilla; nel gesso venivano applicate le “repère”, i chiodini di bronzo tuttora visibili nelle statue di Possagno, che consentivano – con un apposito pantografo – di trasferire le misure e le proporzioni dal gesso al marmo.

 

“Tomba Brion”

E’ una delle maggiori opere monumentali realizzate da Carlo Scarpa, sintesi delle varie esperienze dell’architetto che conclude l’opera nell’anno della sua morte (1978).

Pensata inizialmente come una piccola tomba di famiglia, la Tomba Brion divenne un’opera architettonica di estensione considerevole con la funzione non solo di commemorare i defunti ma di essere un “sentiero per il silenzio ed il pensare”.
La pesantezza del nudo cemento rimanda alla gravità della condizione cimiteriale; contemporaneamente le vasche d’acqua e gli specchi di luce, testimonianza del legame dell’artista con la filosofia Zen e l’arte Giapponese, portano l’animo a rasserenarsi nella contemplazione.

 

Quota per le lezioni e il viaggio € 190,00

LE ADESIONI DEVONO PERVENIRE ENTRO DOMENICA 30 LUGLIO

La quota comprende:

– Viaggio in minibus da Trieste e ritorno

– Sistemazione in Hotel tre stelle in camera doppia e prima colazione (supplemento singola € 35,00)

– Ingressi e guide alle mostre e monumenti in programma

– Conferenza: “Il ritorno all’ordine nella storia dell’arte”

Sabato 26 agosto: partenza da Piazza Oberdan alle ore 9:00

Domenica 27 agosto: ritorno previsto alle ore 23:00

Per tutte le informazioni e le iscrizioni vi preghiamo di contattarci alla mail: info@polveredarte.com
o ai numeri: 320 4248162 – 345 8254805