CORPO A CORPO – Giovedì 25 settembre alle ore 18.00

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Via Castaldi 3 – Trieste

 

 

Si potrebbe dire che, malgrado le incalcolabili campagne di scavo, il
poderoso ventre del tell continui ad espellere nuovi spezzoni antropologici da documentare in fermo-immagine, o da svelare, velatura dopo velatura, in un vortice di sapienti ritocchi.
E invece no. Lo si poteva dire prima. Prima che Kronos divorasse le proprie
creature insabbiando la loro immagine su ”l’isola dei già-famosi”, alla mercé
di tombaroli più voraci di Zeus nel fare scempio dei gioielli di famiglia.
Chi non teme la Figura, oggi, non può che prenderla a morsi.
Corpo a corpo. Nell’eclissi di sé.

E quando lo fa, ri–articola ossa e muscoli, usa i tendini come elastici speciali assicurati alle caviglie prima del salto nel vuoto.
Davide fa della Figura un suo pari, il partner di una danza disarcionata davanti allo specchio dell’obiettivo fotografico.
Il muscolo è teso, siderale, catapultato in un nero cosmico vasto e capace come un palcoscenico anti-gravitazionale, allestito di proposito per l’astronauta avventuroso, deciso a lasciarsi alle spalle il proprio corpo terrestre.
Il mezzo fotografico raccoglie i dati; dal materiale superstite sorge una forma liberata dall’immagine della materia, e in questo transito ciò che in Icaro era andato disciolto, in Davide si sagoma fino a un’aerodinamicità estrema, amorevolmente ricomposta dentro una camera di combustione creativa dove il Caso tira spesso a sorte contro il Progetto.
Da Icaro a Davide.

Il nero cosmico di David è di tutt’altra natura. È composto da un personalissimo dosaggio di tinte che assicurano alla biomassa pittorica un ambiente estremamente favorevole in cui evolversi fino all’assoluta nitidezza prima di cominciare a sottrarsi alla vista.
Concepita secondo l’ancestrale atto della gemmazione, l’immagine non ha né principio né fine ma è la pelle della pittura, antica e imperativa: un assoluto e insieme il modello di se stessa, nato dall’ombra e sensibile alla luce.
È come la pelle di zigrino, ma nel suo opposto, che reagisce ai desideri del pennello espandendosi invece di contrarsi. Dilatata fino all’estremo, irrorata di vernici che scorrono sotto l’epidermide dei colori, la pelle si rigenera sontuosa senza vuoti d’aria né spigoli contundenti, al servizio del Progetto e della sua messa in opera.
Qui è la pelle ad acquisire forma, non la forma a vestirsi di pelle.
Da Marsia a David.

Le cose non sono come sembrano, ma questo è ormai solo un luogo comune: solo la soggettività più tenace sa farvi fronte.

sergej glinkov

Trieste, 2014

CHECK POINT PAINT art gallery
Via Castaldi 3, 34137 Trieste
Inaugurazione giovedì 25 settembre ore 18.00
ORARI : mer.gio.ven. dalle 17.00 alle 19.00 o su app.
334 3372462

www.checkpointpaint.com
www.davidemariapalusa.com
www.daviddallavenezia.com