IL GRANDE VIAGGIO

Giappone dal 1° al 15 settembre 2019


Un viaggio itinerante nel luogo e nella cultura più affascinante di sempre. Alla scoperta della magia, della modernità, della tradizione, dell’arte antica e di quella contemporanea di un paese che dall’inizio del ‘900 ad oggi sta avendo una grande influenza sulla cultura e sull’arte dell’occidente.

I QUARTIERI DI TOKYO

GINZA architetture futuristiche e gallerie…e il mercato Tsukiji

È il quartiere più raffinato e anche uno dei quartieri più antichi di Tokyo. Già residenza degli Shogun è sempre stato un luogo esclusivo (il suo nome deriva infatti da Gin, argento).

Qui hanno le loro sedi principali le più grandi firme di alta moda internazionale le quali hanno affidate ai più grandi e quotati architetti mondiali il compito di curare il look delle varie maison.

Con una breve camminata si raggiunge la zona di Tsukiji dove fino a poco tempo fa si trovava il mercato del pesce più famoso del Mondo, ora trasferito a Toyosu, ma si può visitare ancora il mercato esterno con negozi e ristoranti.

UENO quartiere popolare, il più grande parco di Tokyo e il Museo Nazionale

Ueno rappresenta un punto di eccellenza culturale grazie ai suoi musei, santuari e templi.

Il quartiere di Ueno è quello che si può tipicamente definire lo shitamachi di Tokyo, vale a dire il quartiere popolare. Oggi si articola intorno al parco ed alla stazione omonima.

Il parco di Ueno è il più grande parco di Tokyo ha un’estensione di 62,6 ettari e comprende circa 8000 alberi di tantissime varietà. Al suo interno numerosi musei tra cui il Museo Nazionale di Tokyo.

Poco lontano dalla stazione si trova la via pedonale di Ameyoko-dori: un bazar a cielo aperto molto vivace.

ASAKUSA il quartiere storico e il Senso-Ji

Asakusa è uno dei quartieri storici che conserva l’atmosfera della vecchia Tokyo, con negozi di artigianato e chioschi di street food tradizionali. Qui si trova il complesso del tempio Senso-Ji a cui si accede attraverso il Kaminarimon (“porta del tuono”). Attraversata la porta, ci si ritrova lungo la Nakamise-dori, una strada vivace e pullulante di negozietti tipici.

L’ISOLA DI TENNŌZU e la baia


L’Isola di Tennōzu è una zona di magazzini oggi riconvertiti in birrifici, gallerie d’arte e negozi.

Qui si trova “Pigment” un negozio di belle arti che espone 4200 pigmenti, 200 tipi di bastoncini d’inchiostro e un’abbondanza di pennelli artigianali.

Sull’altra sponda del canale si trova il “Terrada Art Complex”, l’unione di cinque gallerie di arte contemporanea.

In tutta la zona si trovano anche i coloratissimi lavori di Street Art del Collettivo Artistico Pow! Wow!

ROPPONGI nuovi progetti architettonici ed eccellenti musei d’arte

Roppongi (letteralmente “sei alberi”) un tempo noto solo per la vita notturna ha saputo reinventarsi grazie a due dei più grandi progetti di riqualificazione di Tokyo: Roppongi Hills e Tokyo Midtown hanno cambiato il volto del distretto nell’ultimo decennio, e hanno ampliato l’interesse del quartiere a una gamma più ampia di visitatori e residenti.

Grazie all’apparizione di diversi musei d’arte, Roppongi ha anche sviluppato una reputazione come centro culturale. Il National Art Center è il più grande museo d’arte del Giappone, e insieme al Mori Art Museum di Roppongi Hills e al Suntory Museum of Art di Tokyo Midtown formano l'”Art Triangle Roppongi”.

La zona è inoltre disseminata di arte pubblica tra cui il gigantesco “Maman” di Louise Bourgeois.

AKIHABARA o “Electric Town”

La zona di Akihabara, sviluppatasi nel secondo dopoguerra come centro del mercato nero, oggi è il regno dei negozi di elettronica e la vetrina della tecnologia più avanzata. In questi ultimi anni, inoltre, è diventata anche la mecca degli otaku, gli appassionati di videogiochi, manga e anime. Per gli amanti della cultura pop giapponese, passeggiare per Akihabara è un’occasione unica per venire a contatto con ‘idol’ e cosplayer

Da una parte gli anime e i gadget impensabili, dall’altra i santuari shintoisti. La spiritualità si amalgama perfettamente con questa modernità che avanza e lo si può capisce al santuario Kanda Myojin dove le tavolette in legno dove vengono scritte le preghiere dai fedeli sono decorate spesso con personaggi manga e del mondo del fumetto.

SHIBUYA E HARAJUKU il cuore della cultura giovanile


Il quartiere più vivace di Tokyo si deve girare a piedi per assaporarne tutte le atmosfere più trendy.

È uno dei quartieri più dinamici della città, si caratterizza per la sua atmosfera frizzante e cosmopolita, per i grandi schermi e per i milioni di visitatori che vi transitano ogni giorno. Shibuya Crossing è l’incrocio più movimentato del mondo. A pochi passi si trova Centre Gai una breve strada pedonale famosa in tutto il Giappone per essere il luogo di incontro di varie sottoculture.

A nord della stazione di Shibuya si trova Harajuku punto di riferimento per la moda e la cultura giovanile estrema.T

Takeshyta dori è il simbolo del quartiere, una stradina pedonale lunga 400 metri, in cui si concentrano le “boutiques” delle mode giovanili più eccentriche del momento e i café più di tendenza. Altrettanto interessanti sono le stradine intorno a questa via.

I MUSEI A TOKYO

MUSEO NAZIONALE DI TOKYO

Situato all’estremità del parco d’Ueno, il Museo Nazionale di Tokyo, il primo inaugurato nel paese nel 1872, ospita la collezione d’arte giapponese più ricca al mondo.

Con più di 110.000 oggetti tra opere d’arte e reperti archeologici il Museo Nazionale di Tokyo è uno dei più grandi musei giapponesi.

Dei cinque edifici che compongono il Museo il principale conserva una inestimabile collezione d’arte giapponese, gli altri edifici sono invece consacrati all’arte asiatica in generale classificata per periodo e per tema. Vi si trovano anche le più belle spade che siano mai state forgiate in Giappone.

La parte riguardante la pittura è una delle più affascinanti, perché traccia le evoluzioni delle tecniche di stampa e presenta gli artisti giapponesi più talentuosi, di cui molti sono sconosciuti.

Altro edificio interessante è l’Horyuji o “galleria dei tesori”, che ospita le opere donate dal tempio Horyuki di Nara alla famiglia imperiale nel 1878.

TOKYO FUJI ART MUSEUM

Il TFAM è stato fondato da Daisaku Ikeda (filosofo, educatore, maestro buddhista e attivista giapponese) nel 1983.

La collezione TFAM comprende 30.000 opere d’arte giapponesi, orientali e occidentali, che spaziano da dipinti, stampe, fotografie, sculture, ceramiche e capolavori d’artigianato.

Particolarmente degno di nota è la sua eccezionale collezione di dipinti ad olio occidentali che abbraccia un periodo di cinquecento anni dal Rinascimento al Barocco e postmodernisti, così come la sua eccezionale collezione di capolavori fotografici.

Inoltre possiede splendide raccolte di arte Giapponese del periodo Pre-Edo, di Ukiyo-e, di Calligrafia, di Stile Giapponese Moderno e un’importante collezione di armature e spade Samurai.

Basato sul motto “Un museo che crea ponti in tutto il mondo”, TFAM sponsorizza mostre che promuovono scambi culturali che portano in Giappone i migliori tesori artistici del mondo.

MORI ART MUSEUM

Il Mori Art Museum è al momento uno dei più importanti musei di arte contemporanea al mondo e ha sviluppato un proprio approccio distintivo alle attività artistiche, abbracciando i concetti di “contemporaneo” e “internazionale” sin dalla sua fondazione.

Il Mori Art Museum si posiziona  anche come centro dell’arte contemporanea giapponese e asiatica, in grado di presentare le tendenze artistiche asiatiche in un contesto globale con competenze approfondite su specifici sistemi e strutture culturali.

L’intenzione del principio “Art + Life” del Mori Art Museum è di realizzare una società arricchita in cui l’arte si relaziona con tutti gli aspetti della vita.

SHIOTA CHIHARUmostra temporanea “The soul Trembles”

L’artista giapponese è famosa a livello internazionale per le sue performance  e per le sue complesse e spettacolari opere composte da fili, definite come “disegni nell’aria”, che esprimono l’intangibile: ricordi, ansia, sogni, silenzio e altro.

Nel 2015 ha rappresentato il Giappone alla Biennale di Venezia, attirando notevole attenzione per il suo lavoro “The Key in the Hand”.

Spesso derivante dall’esperienza personale, le sue opere hanno affascinato persone di tutto il mondo e di tutti i ceti sociali mettendo in discussione concetti universali come identità, confini ed esistenza.

Particolarmente nota è la sua serie di potenti installazioni composte da fili principalmente in rosso e nero che, inseriti in grandi spazi, plasmano forme e creano vibranti strutture.

Questa sarà la più grande mostra personale di Shiota Chiharu. Il sottotitolo “The Soul Trembles” rimanda alla volontà dell’artista di offrire “esperienze tremanti” che derivano da emozioni senza nome.

Attraverso questa mostra che riassume la “presenza/assenza” che l’artista ha esplorato durante la sua carriera, si può percepire quello che per lei sono il significato del vivere e i meccanismi interiori dell’anima.

MUSEO GHIBLI

Il Museo Ghibli è un museo aperto al pubblico nel 2001 e voluto da Hayao Miyazaki, a tutt’oggi il più grande esponente del cinema d’animazione giapponese e “padre” di personaggi e film che hanno scritto la storia dei fumetti nipponici.

Incentrato in particolare sulle opere dello Studio Ghibli e sull’immaginario ad esse collegato la struttura, che riproduce una casa con tante stanze, è un chiaro richiamo alle opere di Miyazaki  e vi trovano posto:

– una mostra permanente su come viene realizzato un film d’animazione dello studio;

– una mostra non permanente inerente alle opere dello studio o ad altre realtà del mondo dell’animazione;

– un cinema interno al museo, dove vengono proiettati in esclusiva corti d’animazione prodotti dallo Studio Ghibli.

HAKONE e il monte Fuji

E’ uno dei luoghi migliori dove poter ammirare il monte Fuji in tutta la sua maestosità. Situata a meno di 100 chilometri da Tokyo, la cittadina, nel Parco Nazionale Fuji–Hakone-Izu è inoltre famosa per i centri termali (onsen). Hakone ospita anche l’Hakone Jinja, un santuario shintoista con un portale d’accesso rosso (torii) che domina il Lago Ashi.

Tempo permettendo (a volte la zona è chiusa per motivi di sicurezza), ad un’ora di funivia, si raggiunge Owakudani (“la valle del Grande Bollore”) : una zona vulcanica attiva da cui fuoriescono vapori sulfurei famosa per le sue kuro tamago, le uova nere cotte nelle acque termali vulcaniche. Secondo la tradizione giapponese, chi mangia le kuro tamago si allungherebbe la vita di 7 anni.


KANAZAWA

Kanazawa signica “palude dorata”, definizione che si rifà a quando la regione era la più ricca di tutto il Giappone. Tra il XVI e il XIX secolo la città conobbe infatti uno sviluppo economico e culturale avvicinandosi per importanza a Edo e Kyoto.

Complice il fatto che la città è stata risparmiata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, il tessuto urbano della città, case storiche, monumenti, preziosi giardini sono pervenuti no a noi, così come le tradizioni culturali e artigianali.

Non è da meno il contesto naturale in cui sorge la città, piccola perla tra i fiumi Saigawa e Asanogawa. In perfetto equilibrio tra mare e montagna. La cornice è quella delle spettacolari Alpi giapponesi, una catena montuosa imponente le cui vette si elevano fino a 3 mila metri di altitudine

Nagamachi – il quartiere dei samurai

Nagamachi era il quartiere dei samurai di Kanazawa. Oggi l’area è ben conservata e appare così com’era in età feudale, con stretti vicoli lastricati di pietra e delimitati da muri di cinta costruiti in maniera tradizionale, in fango e con tegole alla sommità.

Visita alla casa del samurai Namura

Nomura-ke era la residenza della famiglia Nomura, samurai di alto rango che servirono la famiglia Maeda dal XVI secolo no alla ne del Periodo Edo (metà del XIX secolo).

All’interno ci sono numerosi cimeli di famiglia, manufatti storici e oggetti d’antiquariato e all’esterno un magnifico giardino.

Higashi Chaya – il quartiere delle geisha

Higashi Chaya è un’area storica di Kanazawa con edifici tradizionali in legno. Meglio conosciuto come “quartiere delle geisha di Kanazawa”, in realtà il nome significa letteralmente “quartiere orientale delle case da tè”.

Sin dal Periodo Edo nelle case da tè (chaya) i clienti benestanti come nobili e ricchi mercanti erano intrattenuti dalle geisha con musiche tradizionali e balli.


Visita all’Ochaya Shima

Ochaya Shima è una casa da tè storica, perfettamente conservata e convertita oggi in un museo, all’interno è anche possibile gustare una buona tazza di tè matcha con un dolce.

Museo d’Are Contemporanea del XXI secolo

Costruito in uno stile luminoso e minimalista, l’edificio circolare accoglie i visitatori in uno spazio dove pareti e facciate si fanno evanescenti, lasciando che la luce delle Alpi giapponesi inondi gli spazi interni.

Kenroku-en

Creazione del periodo Edo, è considerato uno dei tre giardini più belli del Giappone. Il nome significa “giardino dei sei attributi” in riferimento al giardino della dinastia cinese Sung che richiedeva sei caratteristiche per la perfezione, il Kenroku-en soddisfa tutti questi criteri.

KYOTO

Kyoto è stata capitale del Giappone per più di un migliaio di anni (VIII-XIX sec.) ed è qui che ha avuto luogo la nascita di diverse forme d’arte giapponesi: la cerimonia del tè, l’arte dell’ikebana, il teatro Kaburi, la danza delle geisha Kyomai e l’elegante stile architettonico ancora visibile nei templi della città.

Ancora oggi nel cuore dei giapponesi rimane la capitale culturale del paese e depositaria delle tradizioni nipponiche.

Con i suoi 1600 templi buddisti, 400 santuari shintoisti, il castello e il palazzo imperiale, i numerosi giardini, è quanto di meglio si concretizza nell’immaginario collettivo sugli stereotipi giapponesi.

Qui la vita è ancora regolata da antiche usanze e i quartieri hanno conservato la loro architettura originaria: Higashiyama rappresenta un’attrazione in sé con i suoi stretti vicoli, le tradizionali residenze machiya, le piccole botteghe, a Gion si possono ancora incotrare le geisha (geiko nel dialetto di Kyoto) e le maiko e al mercato di Nishiki si possono scoprire gli impensabili e favolosi ingredienti che danno vita alla tradizione culinaria kaiseki.

Qui la vita è ancora regolata da antiche usanze e i quartieri hanno conservato la loro architettura originaria: Higashiyama rappresenta un’attrazione in sé con i suoi stretti vicoli, le tradizionali residenze machiya, le piccole botteghe, a Gion si possono ancora incotrare le geisha (geiko nel dialetto di Kyoto) e le maiko e al mercato di Nishiki si possono scoprire gli impensabili e favolosi ingredienti che danno vita alla tradizione culinaria kaiseki.

I MUSEI A KYOTO

FOREVER MUSEUM OF CONTEMPORARY ART

“Qui a FMOCA, abbiamo passato più di 30 anni a collezionare quasi 700 opere d’arte in nostro possesso, di cui quasi il 60% sono pezzi di Yayoi Kusama. Per fornire una panoramica completa del corpo di lavoro di Kusama, abbiamo collaborato con l’artista stessa per costruire la collezione Yayoi Kusama di FMOCA che va dalle sue prime opere all’arte degli ultimi anni, con un focus centrale sulla sua produzione degli anni  ’90.

Oltre a Kusama, la nostra collezione permanente comprende opere di Joseph Beuys, Anselm Kiefer, Richard Long, Tatsuo Miyajima e Oscar Oiwa.

Anche se le mostre d’arte contemporanea sono, a causa delle loro radici occidentali, solitamente progettate per far visualizzare ai visitatori i lavori dalla posizione eretta, al FMOCA le opere d’arte sono installate in posizioni più basse per essere meglio visionate sedendo sui tatami. Riteniamo che questo nuovo stile di visione abbia il potenziale per promuovere nuovi tipi di interazioni e connessioni tra gli spettatori e le opere d’arte contemporanea in mostra.”

(fonte: sito uciale FMOCA)

YAYOI KUSAMA

Kusama ha cominciato a dipingere a 7 anni, da quando ha iniziato ad avere disturbi mentali ed emotivi, e la pittura è stata  da allora il mezzo che le ha permesso di esternare il suo complesso mondo interiore. Nata nel 1929, negli anni ’50 si trasferisce a New York, attirata dal potenziale sperimentale della scena artistica dell’epoca. Nel 1959 crea i suoi primi lavori della serie Innity Net, grandi tele lunghe quasi 10 metri. Sempre negli stessi anni elabora una nuova serie di opere d’arte chiamata Accumulatium o Sex Obsession. Ritorna in Giappone, durante i primi anni ’70, dove inizia a scrivere poesie e romanzi surreali.

Le sue opere sono esposte, come mostre permanenti, al Museum of Modern Art di New York, al Walker Art Center di Minneapolis, alla Tate Modern di Londra e al National Museum of Modern Art di Tokyo.

Dagli anni ’70 Yayoi vive nell’ospedale psichiatrico Seiwa, in Giappone, per scelta personale, ma continua a dipingere ogni giorno nello studio a Shinjuku.

FUREAIKAN

Il Fureaikan è il museo dell’artigianato tradizionale di Kyoto ed è il luogo d’incontro dell’industria e della cultura, dove le tecniche tradizionali che hanno permesso di creare il fascino e la bellezza di questa città comunicano con il mondo contemporaneo.

All’interno del museo il visitatore può anche provare l’esperienza di partecipare ad un workshop realizzare con le proprie mani un’opera originale con le tecniche di colorazione dei tessuti Surigata Yuzen.

Il negozio del museo inoltre vende un’ampia gamma di prodotti realizzati con le diverse tecniche tradizionali.

BOSCO DI BAMBÙ DI ARASHIYAMA

Le foreste di bambù sono molto popolari in Giappone perché si riteneva che proteggessero le persone dal diavolo, per questo in tutto il paese ce ne sono diverse; quella di Arashiyama copre una superficie di 16 chilometri quadrati, con bambù alti fino a 50 metri.

I bambù altissimi incorniciano il sentiero e ondeggiano al ritmo del vento, la musica naturale che ne deriva è stata inserita dal Ministero dell’Ambiente tra le 100 migliori postazioni fonetiche del paese, un’iniziativa volta a diffondere il piacere dell’ascolto meditativo.

Proseguendo, oltre la foresta, si raggiunge Okusaga, luogo in cui i grandi poeti venivano a rifugiarsi per trascorrere periodi di eremitaggio.

FUSHIMI INARI-TAISHA

Il Fushimi Inari Taisha è il principale santuario dedicato al kami Inari, immerso nel verde di una collina che raggiunge un picco di 233 metri. L’attrazione principale di questo luogo è il sentiero che passa sotto cinquemila Torii (porte d’accesso ai templi scintoisti) arancioni.

Dai tempi antichi Inari, originariamente dio del riso, è il patrono degli affari venerato da commercianti e artigiani e ciascuno dei tori lungo il sentiero rappresenta un dono votivo.

NARA

Nara è una delle più antiche città del Giappone e ne è stata la prima capitale stabile dal 719 al 794 Con i suoi templi e i quartieri tradizionali è seconda solo a Kyoto per l’importanza del patrimonio culturale.

Il Tempio di Todaiji, che ospita il Grande Budda di Nara, è sicuramente il più importante tra i suoi monumenti. Il suo punto focale è il Daibutsu-den, un’ enorme costruzione in legno in cui è custodito il Bhudda Daibutsu (il più grande al mondo, alto 15 metri).

Altro simbolo della città è il Nara Koen: un grande parco in cui gironzolano indisturbati migliaia di cervi. Nello shintoismo il cervo è un messaggero degli dei, i circa 1200 cervi sono perciò diventati un simbolo della città e sono considerati un tesoro naturale.

MONASTERO KOYA-SAN

(dormire in un monastero ed entrare in contatto con le tradizioni della vita monastica)

Il Koya-san è un altipiano ammantato di fitte foreste di cedri e circondato da otto vette, qui si trova il monastero omonimo: un importante centro buddista con più di 110 templi fondato nel 816 dal monaco Kobo Daishi.

È considerato il luogo più sacro del Giappone, un luogo di natura potente dove si averte un filo che collega una storia millenaria.

È suddiviso in due aree principali : un’amplia zona sacra (Danjo Garan) con templi e pagode e l’area dell’Oku-no-in, sede del vasto cimitero in cui si trova il mausoleo del Kobo-Daishi che si dice risieda in quel luogo in eterna meditazione, in attesa che si riveli il Miroku Nyorai (il Budda del Futuro)

Pernottare in un monastero a stretto contatto con i monaci è un’esperienza che non si limita al semplice dormire, ma comprende attività come la cena e colazione shojin ryori (la cucina vegetariana dei monaci) e, per chi lo desidera, la partecipazione alla preghiera buddista del mattino.

OKAYAMA

Okayama fu una prosperosa città signorile dal XVI al XIX secolo, le sue principali attrazioni sono: il Korakuen, giardino del ‘700 in cui antiche case del tè, grandi prati, laghi, boschi e colline, sentieri e cascate si combinano in delicata armonia, e il castello.

Il castello di Okayama, noto anche con il nome Uyo (Castello del corvo), è uno dei due castelli originali ancora visibili e risale alla seconda metà del XVI. La grande torre a quattro piani è stata distrutta durante la seconda guerra mondiale e ricostruita e attualmente ospita il museo di storia locale.

NAOSHIMA (un tour in bicicletta per ammirare pregevoli opere d’arte in uno scenrio naturale mozzafiato)

Grazie al progetto Benesse ,avviato negli anni ’90 dalla Benesse Holdings di Soichiro Fukutake, l’isola, un tempo abitata da una popolazione sempre più ridotta che viveva dei magri ricavi dell’industria della pesca, oggi è luogo di pellegrinaggio degli amanti dell’arte contemporanea che possono immergersi nell’arte al di fuori delle gallerie e dei musei.

Fukutake è tra i cinquanta uomini più ricchi del Giappone ed è uno dei collezionisti più influenti al mondo e sostiene l’arte contemporanea come modo per elevare le aree rurali (“Sono nato in una zona rurale, quindi amo la natura…”, “..l’arte contemporanea non dovrebbe essere qualcosa su cui le persone investono solo per scopi lucrativi…”, “…mi piace installare l’arte nella natura, piuttosto che nei musei o nei white cubes…”)

Egli sostiene una nuova forma di capitalismo filantropico nel quale le corporazioni stabiliscono una parte di denaro da utilizzare per promuovere la cultura e le arti. Dal 1989 il sito sta crescendo e si sta allargando alle isole limitrofe, tra cui Teshima.

L’ultima aggiunta all’isola di Naoshima è il Chichu Art Museum, luogo in cui arte e architettura si uniscono armoniosamente per interpretare a vicenda lo stile e il messaggio.

È uno dei lavori più riusciti dell’architetto Ando. Costruito principalmente nel sottosuolo, le opere permanenti comunicano con la luce naturale che filtra dalle moderne aperture.

PROGRAMMA

DOMENICA 1 SETTEMBRE 2019: partenza con volo Emirates da aeroporto di Venezia ore 15:50 con scalo a Dubai e arrivo a Tokyo ore 17:35 (di lunedì 2 settembre).

Dal 2 al 6 settembre: Tokyo e Hacone


Dal 7 al 8 settembre: Kanazawa


Dal 8 al 10 settembre: Kyoto e Arashiyama; Fushimi-Inari e Nara;   

Dal 11 al 12 settembre: Koyasan;

Dal 12 al 14 settembre: Okayama; Naoshima


SABATO 14 SETTEMBRE: partenza con volo Emirates da aeroporto di Osaka ore 23:45 per Venezia con scalo a Dubai e arrivo a Venezia alle ore 13:25 (di domenica 15 settembre)

CONTRIBUTO DI PARTECIPAZIONE: € 3400,00 (*)

(*) Il costo del volo con l’avvicinarsi della data di partenza potrebbe variare. Il contributo è aggiornato a tutt’oggi 18 marzo 2019 e garantiamo questa tariffa per iscrizioni entro il 20 marzo 2019. Oltre tale data, in caso di aumento del costo dei biglietti, il contributo verrà ricalcolato di conseguenza.data, in caso di aumento del costo dei biglietti, il contributo verrà ricalcolato di conseguenza.

Il contributo comprende:

– volo Emirates da Venezia a Tokyo e ritorno da Osaka a Venezia;


– sistemazione in Hotel centrale in camera doppia (in alcuni alberghi con colazione) a Tokyo, Kanazawa, Kyoto e Okayama;


– pernottamento al monastero Buddista di Fushimi-Inari con cena e prima colazione;


– trasporti urbani, trasferimento da/per aeroporti (Tokyo e Osaka), trasporti extraurbani e ferroviari;



– noleggio bici elettrica all’isola di Naoshima;

– entrate ai musei e alle mostre in programma (Museo nazionale di Tokyo, Mori Art Museum, Tokyo Fuji Art Museum, Museo Ghibli, casa samurai Namura, casa da tè Ochaya Shima, Museo d’Arte Contemporanea del XXI secolo di Kanazawa, Forever Museum of Contemporary Art, Museo dell’artigianato di Kyoto, Chichu Art Museum Naoshima)

– assicurazione sanitaria e bagaglio;


– assicurazione annullamento viaggio;


– lezioni di storia dell’arte e guida alle mostre, nei musei e templi in programma tenute da Francesco Grazioli;


Il contributo non comprende:


– supplemento camera singola € 800,00;


– tutto quanto non menzionato alla voce “il contributo comprende…”


(Il programma delle attività previste potrebbe subire delle variazioni per causa di forze maggiori o per decisione degli organizzatori)

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